Dove vive uno Sport Trader?

Dove vive uno Sport Trader?

Scegliere dove vivere è un tema a mio avviso sottovalutato ma molto importante. Spesso si vive in un posto non per una scelta consapevole bensì per abitudine o casualità. 

Tuttavia, alla luce della mia esperienza, e considerando la volontà di sviluppare un mindset da Sport Trader, ritengo questa scelta assolutamente fondamentale.

Oggi siamo senz’altro più fortunati rispetto a 20 anni fa, poiché molti lavori si possono svolgere da remoto e lo sviluppo dei mezzi di comunicazione ha permesso di annullare le distanze in svariate situazioni. 

Ciò nonostante, spesso continuiamo a considerare la scelta del luogo in cui vivere come irrevocabile e a tempo indeterminato.

Ma se professionalmente ho la fortuna (o la bravura) di potermi muovere dove preferisco, perché scegliere un solo posto in cui vivere?

Dalla Brianza alla Slovenia

Il mio primo grande trasferimento è avvenuto nel 2014, quando dalla Brianza mi sono “spostato” in Slovenia per permettere lo sviluppo, legale e senza ostacoli, della mia professione di Sport Trader.

In Italia infatti le piattaforme professionali internazionali legate al mondo dello Sport Trading, erano e sono probabilmente tuttora bloccate, rendendone di fatto l’utilizzo “illecito” (anche se a dire il vero la legislazione è molto confusa in tal senso).

Proprio per questo mi sono trasferito in Slovenia, un Paese molto più liberale da questo punto di vista. Nel frattempo ho iniziato a svolgere da remoto anche le altre mie attività imprenditoriali e manageriali.

In un certo senso sono stato un precursore in tempi non sospetti, ben prima della pandemia, del lavoro da remoto

Forse inizialmente sono stato costretto dalla mia scelta di trasferirmi, ma ho ben presto sperimentato il valore della libertà. La libertà di spostarmi con il mio Macbook ovunque nel mondo potessi trovare le condizioni migliori per la mia crescita personale e professionale.

Inizialmente la Slovenia era perfetta per un imprenditore milanese, in fuga dallo stress metropolitano e desideroso di crearsi un luogo dove coltivare la propria passione.

Però quando lo stress finisce e si fa strada il bisogno di nuovi stimoli, nasce la consapevolezza che il rendimento, in questo ambito, è strettamente legato agli stimoli offerti dall’ambiente in cui si vive.

I viaggi e la ricerca di nuovi stimoli

Negli anni successivi ho cominciato quindi a girovagare, affittando appartamenti in diverse città per brevi periodi (uno o due mesi al massimo). Il tutto durante le mie stagioni da Sport Trader, per poi tornare in Slovenia (dove ancora vivo e risiedo) per i periodi di pausa, e per il periodo estivo.

Ed è curioso osservare a ritroso le mie statistiche, notando che il massimo del rendimento negli ultimi 3 anni l’ho ottenuto nei miei soggiorni prolungati a New York e Londra (città per me molto stimolanti) e nel mio piccolo tour del Canada (Toronto/Montreal/Quebec City), estasiato dallo stimolo della scoperta che solo viaggiare ti sa dare.

Ho osservato inoltre che le mie migliori performance sono state conseguite durante i soggiorni più lunghi, a dispetto di performance sotto la media nei periodi in cui cambiavo settimanalmente città di riferimento.

L’importanza della routine

Il significato di questo riscontro credo sia da collegare all’esigenza di costruire delle routine. La città in cui vivo infatti non deve solo stimolarmi (e lo stimolo quindi può cambiare di volta in volta) ma anche permettermi di ottenere una “stabilità” tale da consentire la creazione di una struttura organizzativa di tutto quello che gira intorno alla performance e che incide tantissimo sul mio rendimento: alimentazione, sonno, passeggiate, tempo libero, lettura e svago.

Per questo motivo la scelta della città in cui vivere è determinante per la produttività di uno Sport Trader.

Ad esempio, in occasione dei Mondiali di calcio che si sono svolti in Qatar a Novembre del 2022, ho deciso di rimanere a casa in Slovenia. Allo stesso tempo non ho perso di vista la necessità di individuare il luogo migliore in cui vivere nel primo trimestre dell’anno successivo.

Dove andare per avere nuovi stimoli da cui trarre obiettivi di crescita personale e professionale?

Tra Londra, Barcellona, Canarie, California e la sempre magica New York, ho scelto alla fine Londra. La stessa scelta che ho ripetuto a gennaio di quest’anno, per passare poi a Dubai tra febbraio e marzo, in concomitanza con il bellissimo Tennis ATP 500 e WTA 1000 arrivato alla sua 31° edizione.

Lì ho intrapreso ancora una volta il fondamentale processo di costruzione di nuove abitudini, da arricchire di volta in volta con tutto quello che poteva farmi rendere al meglio.

Obiettivo raggiunto! 

Psicologia e emozioni nel trading sportivo: come gestire lo stress

Psicologia e emozioni nel trading sportivo: come gestire lo stress

Il trading sportivo è un’attività, una professione nel mio caso, che coinvolge non solo conoscenze tecniche e analisi, ma anche una profonda comprensione della psicologia umana e delle proprie emozioni. 

Gli alti e bassi emotivi che si verificano durante le sessioni di trading possono influenzare significativamente le decisioni prese e, di conseguenza, i risultati finanziari. Ho pensato fosse fondamentale parlare dell’importanza della gestione dello stress nel trading sportivo con qualche consiglio pratico su come affrontare le emozioni in modo efficace.

L’importanza della psicologia nel trading sportivo

La psicologia gioca un ruolo fondamentale nel trading sportivo. Qualche tempo fa ho parlato di quanto tutto parta dalle proprie convinzioni: essere fiduciosi, consapevoli che si tratti di una professione a tutti gli effetti che, come ogni attività imprenditoriale, ha rischi e benefici, è uno dei primi motori sui quali accelerare. 

Gli operatori devono essere consapevoli delle loro emozioni e del loro impatto sulle decisioni di trading. Lo stress, la paura, l’avidità e l’euforia sono solo alcune delle emozioni che possono influenzare il comportamento degli operatori e portare a decisioni irrazionali.

Come gestire lo stress nel trading sportivo

Parto dalla convinzione che non esiste una soluzione unica per tutti. D’altra parte ognuno di noi trova benessere psichico in cose diverse: che possa essere una corsa, meditare, leggere.

La gestione dello stress, però, è essenziale per il successo nel trading sportivo.

Ecco alcune strategie pratiche per affrontare lo stress e mantenere la calma durante le sessioni di trading.

Pratica la consapevolezza

Essere consapevoli delle proprie emozioni è il primo passo per gestirle in modo efficace. Pratica la consapevolezza durante le sessioni di trading, osservando le tue reazioni emotive e identificando i fattori che scatenano lo stress.

Sviluppa una routine di rilassamento

Integrare nella tua routine di trading tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o lo stretching può aiutarti a mantenere la calma e a ridurre lo stress. Insomma, qualunque cosa che possa funzionare sui tuoi nervi!

Imposta obiettivi realistici

Imposta obiettivi di trading realistici e attuabili. Avere aspettative irrealistiche può portare a frustrazione e stress quando non vengono raggiunti.

Fai esercizio fisico

L’esercizio fisico è un ottimo modo per ridurre lo stress e migliorare il benessere generale. Dedica del tempo ogni giorno all’attività fisica per rilassare la mente e il corpo (a patto che l’esercizio non sia per te motivo di ulteriore stress).

Mantieni una prospettiva a lungo termine

Ricorda che il trading sportivo è un’attività a lungo termine e che ci saranno alti e bassi lungo il percorso. Mantieni una prospettiva a lungo termine e non lasciare che le perdite o i guadagni immediati influenzino eccessivamente le tue emozioni.

Limita l’esposizione agli stimoli stressanti

Riduci al minimo le fonti di stress durante le sessioni di trading. Questo potrebbe includere evitare notizie finanziarie negative o limitare il tempo trascorso davanti al computer durante le sessioni di trading. Questo rientra nella sfera dei cosiddetti bias: deviazioni che la nostra mente percorre. Ecco qui qualche approfondimento. 

Cerca supporto

Parla con altri trader o professionisti del settore per condividere le tue esperienze e ottenere supporto. A volte, semplicemente parlare con qualcuno può aiutare a ridurre lo stress e a guadagnare prospettive preziose. Scrivimi se vuoi confrontarti.

La gestione dello stress nel trading sportivo è essenziale per mantenere la calma, prendere decisioni razionali e ottenere risultati finanziari positivi.

Utilizzando le strategie di gestione dello stress discusse in questo articolo e mantenendo una mentalità equilibrata e consapevole, gli operatori possono affrontare le sfide emotive del trading sportivo con fiducia e determinazione.

Ricorda sempre che la salute mentale è altrettanto importante quanto il successo finanziario e investi tempo ed energie nella cura di entrambe.

Affrontare le proprie paure

Affrontare le proprie paure

Come ho affrontato le mie paure nell’ambito dello Sport Trading? Il viaggio che mi ha portato verso il professionismo è stato un percorso lungo, tortuoso ma al tempo stesso piacevole di miglioramento personale.

Se ci pensiamo, è infatti impossibile scindere individuo e professione, e se è vero per qualsiasi attività lavorativa, lo è ancor più per le discipline come quelle dello Sport Trading che prevedono performance individuali e non di gruppo. 

Quando lavori da solo puoi contare solo su te stesso e ogni piccolo miglioramento nel tuo equilibrio personale si ripercuote in modo diretto sulla performance professionale.

Per quanto mi riguarda, lavorare sui miei punti deboli è stato decisivo per la crescita delle mie prestazioni. 

Limitare i difetti, per ottenere più successo

Sono fermamente convinto che limitare i propri difetti sia molto più importante che potenziare i propri talenti.

Il ragionamento che sta alla base è molto semplice: devo portare in equilibrio i difetti e i pregi, così da arrivare sostanzialmente a un pareggio.

L’ideale sarebbe anche andare oltre e limitare il più possibile i difetti e le cose che so fare male, per portarle ad un livello neutro in cui non hanno più valore e importanza.

In questo modo i pregi, le potenzialità e le cose che so fare bene diventano il mio valore aggiunto.  

Proprio per questo ho sempre avuto una piccola ossessione: limitare i miei punti deboli prima di potenziare i punti di forza.

I punti deboli possono essere legati al mindset (paure, convinzioni limitanti, “bias cognitivi”) o avere natura tecnico-strategica.

Nel mio percorso verso l’ottimizzazione del metodo ho dedicato attenzione a entrambi gli aspetti, anche se ovviamente quelli legati al mindset hanno avuto un peso differente.

Per prima cosa mi sono occupato della gestione della paura, e ancora ci sto lavorando.

Le paure sono più diffuse di quanto non si pensi. Tutti ne abbiamo, di manifeste o inconsapevoli, a volte subdole. Ma è importante capire quanto sia grande il loro impatto sulle prestazioni lavorative e sull’approccio mentale.

Che cos’è una paura?

Tra le numerose definizioni di paura, quella che mi è stata più utile è stata la versione di Jared Tendler nel “Mental Game del Poker. Qui la paura viene definita come un accumulo di ansia derivante da un’incertezza, ovvero da domande a cui non abbiamo ancora dato risposta.

Questa descrizione semplice e immediata relativa all’emozione della paura mi ha stimolato a cercare le domande non risposte che potevano essere alla base delle mie paure.

Ho subito capito che la capacità di porsi delle domande è sempre indice di una forza interiore incredibile.

Da lì passare all’azione è stato facile e naturale: ho iniziato a pormi delle domande, a scriverle, anche a lasciarle anche senza risposta.

Poi ho aspettato che le risposte prendessero forma, in modo più o meno consapevole.

Questo è stato un passo molto importante per la mia crescita personale e professionale, e ha portato alla risoluzione delle mie paure più grandi.

Questo percorso ha poi avuto un’accelerazione importante quando ho conosciuto il pensiero di Igor Sibaldi e la sua visione, che ha contribuito a far crescere in me la consapevolezza e la determinazione.

D’altronde chi si impegna in un lavoro non codificato, spesso discriminato dall’opinione pubblica, povero di certezze ma carico di rischi, o è un pazzo oppure è destinato a vedere il mondo in modo diverso rispetto alla maggior parte dei suoi contemporanei.

“L’antidoto della paura non è il coraggio”, afferma Igor Sibaldi, perché quando arriva il coraggio nella tua mente la paura ti ha già condizionato e quindi ha già vinto. Il coraggio è una reazione alla paura.

“La paura va anticipata e si sconfigge cambiando completamente la situazione in cui ti trovi, la paura si sconfigge attraverso il desiderio di conoscenza di qualcos’altro, attraverso il cambiamento radicale della tua personalità. Non si tratta solo di affrontare la paura, si tratta di essere più grandi della propria paura, e questo si può ottenere solamente crescendo al di là delle proprie possibilità.

Come si fa? Facendosi domande, le più profonde, le più autentiche.

Il desiderio di conoscenza è il vero nemico della paura e il suo antidoto”.

Questo punto di vista è stato per me fondamentale e stimolante per iniziare ad affrontare le mie principali paure nello Sport Trading, consapevole che comprendendole, limitandole e superandole avrei dato una svolta incredibile alle mie performance da Sport Trader.

I 5 vantaggi di lavorare con un Mental Coach per gli Sport Trader

I 5 vantaggi di lavorare con un Mental Coach per gli Sport Trader

Il mondo dello Sport Trading è estremamente competitivo e stressante. Lo so per esperienza diretta, anche per via dell’inizio dell’attività in un periodo in cui ancora si trattava di una professione poco diffusa e guardata con sospetto.

Per ottenere successo in questo campo, ritengo sia importante essere al top a livello sia mentale sia fisico. Per questo molti sport trader professionisti, come me, scelgono di lavorare con un Mental Coach.

In sintesi, lavorare con un Mental Coach può fornire a uno Sport Trader una serie di vantaggi importanti per migliorare le prestazioni e gestire lo stress.

Di seguito andremo ad esplorare i 5 principali vantaggi che può avere uno Sport Trader grazie al lavoro con un Mental Coach.

1. Miglioramento della concentrazione

Un Mental Coach può aiutare uno Sport Trader a sviluppare la capacità di concentrarsi sull’obiettivo. A mantenere l’attenzione su di esso e a limitare le distrazioni.

Questo si rivela particolarmente importante durante le sessioni di trading, in cui la concentrazione e la capacità di prendere decisioni rapide sono fondamentali.

2. Gestione delle emozioni

La gestione delle emozioni è un aspetto delicato per lo Sport Trader. Il controllo di tutto quanto attiene alla sfera della sensibilità personale è importantissima, per evitare di commettere errori a causa della scarsa razionalità.

Il Mental Coach può aiutare a gestire lo stress, la paura e la rabbia che spesso accompagnano il trading.

E di conseguenza può aiutare a prendere decisioni più oggettive e ad evitare errori impulsivi che potrebbero causare perdite finanziarie.

3. Sviluppo della resilienza

Il trading sportivo può risultare un’attività molto stressante e pesante, anche per via della necessità di mantenersi sempre lucidi e “sul pezzo”

Grazie al lavoro con il Mental Coach si può sviluppare la resilienza per affrontare le difficoltà con maggiore facilità.

Il vantaggio riguarda la capacità di recuperare dopo le perdite e di continuare a lavorare in direzione degli obiettivi a lungo termine.

4. Ottimizzazione delle prestazioni

Le prestazioni di un Trader possono sempre essere migliorate, rafforzate, indirizzate. Un calo dell’attenzione è sempre possibile, l’errore dietro l’angolo, ed è importante disporre degli strumenti per contrastarlo.

Un Mental Coach può aiutare a identificare i punti di forza e di debolezza di uno Sport Trader e a sviluppare un piano personalizzato per migliorare le prestazioni.

Il percorso può includere la formazione su tecniche di concentrazione e di gestione delle emozioni, oltre all’elaborazione di un piano di allenamento fisico e mentale.

5. Sviluppo personale

Essenziale per uno Sport Trader è infine la conoscenza di se stesso, delle proprie potenzialità e, anche e soprattutto, dei propri limiti.

In questo senso, lavorare con un Mental Coach può aiutare lo Sport Trader a sviluppare autoconsapevolezza e a raggiungere una maggiore comprensione di se stesso. Di conseguenza lo indirizza a una più agevole gestione delle emozioni e delle decisioni.

Ma come scegliere il Mental Coach “giusto” per lo Sport Trading?

A mio avviso, sono tre i punti importanti da considerare nella scelta del tuo Mental Coach:

Esperienza e competenza del Mental Coach

Verifica che il Mental Coach abbia una formazione e un’esperienza significativa nel lavoro con Sport Trader o in settori correlati. Inoltre, verifica se ha lavorato con altri Sport Trader che hanno ottenuto risultati significativi.

Approccio personalizzato

Il Mental Coach dovrebbe essere in grado di offrire un approccio personalizzato e su misura per le tue esigenze specifiche. Chiedi come intende lavorare con te e come ti aiuterà a raggiungere i tuoi obiettivi.

Comunicazione e connessione

La comunicazione e la connessione sono fondamentali in qualsiasi rapporto di lavoro, soprattutto in quello con un Mental Coach. Assicurati di sentirti a tuo agio nell’interagire con il tuo Mental Coach e che ci sia una buona chimica tra voi due. Questo ti aiuterà a creare un’alleanza forte e a ottenere i massimi risultati dal lavoro insieme.

In conclusione, la scelta di lavorare con un Mental Coach dovrebbe essere valutata da chiunque decida di approcciarsi alla professione dello Sport Trading a 360°.

O meglio, da chi voglia affinare e valorizzare tutte le capacità personali che possono rivelarsi utili per svolgere in modo soddisfacente e proficuo questo meraviglioso lavoro.

Approccio Imprenditoriale: come aiuta lo Sport Trading

Approccio Imprenditoriale: come aiuta lo Sport Trading

Il mio percorso imprenditoriale è ciò che mi ha fornito il giusto approccio e mi è stato di grande aiuto nella trasformazione della mia passione per lo Sport Trading in attività professionale, anche se a dire il vero sono sempre stato un imprenditore atipico, piuttosto “americano” nelle mie visioni e nei miei ragionamenti, non facili da applicare al contesto della micro imprenditorialità italiana.

Non mi ritengo un “grande” imprenditore, assolutamente, le mie aziende sono più che altro piccole realtà: tuttavia per me essere imprenditori è questione di approccio, non esclusivamente di risultato.

L’imprenditore è per me innanzitutto chi investe in un progetto con l’obiettivo di costruire qualcosa di grande.

Cosa significa per me avere una visione imprenditoriale

Investimento e Visione sono per me i primi due fattori caratterizzanti di un approccio imprenditoriale, caratteristiche imprescindibili per il mio approccio allo Sport Trading.

Investire, come in qualsiasi azienda

Non è possibile fondare un’attività imprenditoriale senza capitale iniziale, e allo stesso modo non è possibile affrontare il percorso da sport trader senza un budget iniziale. E intendo un budget iniziale a totale rischio come nel caso del capitale sociale da investire in questa tipologia di attività. E proprio come succede nel mondo imprenditoriale, il primo capitale deve provenire dal patrimonio personale dell’imprenditore, il quale, prima di raccogliere nuove fonti di finanziamento esterne deve dimostrare la bontà e la redditività della propria idea. La maggior parte delle aziende italiane questo aspetto non l’hanno ancora capito, poi si stupiscono quando gli vengono negati i finanziamenti richiesti.

Dal budget di investimento alla visione

Importante per me anche il concetto di visione, anch’esso parallelo tra mondo imprenditoriale e Sport Trading.

L’imprenditore investe per costruire qualcosa di grande, per sé e per la collettività, aumentando il suo livello di benessere, ottenendo la libertà finanziaria, sviluppando servizi utili per gli altri e contribuendo allo sviluppo di posti di lavoro e di scambi di mercato (fornitori, professionisti, consulenti). Sa bene, nel momento in cui investe aprendo la propria attività, che tale visione richiederà sacrificio e tempo, ma non può e non deve rinunciare alla sua visione.

Allo stesso modo chi si avventura nel percorso professionale dello Sport Trading, per giustificare il grado di rischio, il tempo, il denaro investito e gli sforzi per crescere in questo difficile ambito deve, a mio parere, avere obiettivi eccezionali, sia individuali sia collettivi.

In merito all’interesse collettivo, nel fare impresa è evidente, ma per quanto riguarda lo Sport Trading, dato che è un’attività finanziaria prettamente individuale, il collegamento è di sicuro meno diretto.

La finalità del progetto

In ogni settore però, per me vale sempre la stessa regola: per ricevere ed ottenere è fondamentale anche e soprattutto “dare” e per me non è possibile pensare di performare al massimo delle mie potenzialità soltanto per finalità individuali, o ancora peggio per accumulare ricchezza fine a sé stessa. 

Quello che ho sempre osservato è che collegare le proprie ambizioni di rendimento a un obiettivo più grande, come ad esempio un progetto con finalità collettive, è molto più gratificante e stimolante, e sono convinto che incida positivamente nel setup globale dell’approccio psicologico a questa attività.

Il mio modo di individuare una finalità collettiva è molto semplice, nonché direttamente collegato al fare Impresa: un’ampia fetta della mia redditività è infatti direttamente canalizzata nelle mie aziende, il che mi permette di accelerare progetti di sviluppo esistenti, di sostenere nuove sperimentazioni, di assumere nuovo personale. 

Da questo punto di vista il mio rapporto Impresa-Investimenti è differente rispetto all’ordinario. Di solito infatti le risorse economiche destinate agli investimenti dell’Imprenditore derivano dagli utili delle proprie Imprese; nel mio caso, non è per forza così. Accade anche che gli investimenti imprenditoriali siano finanziati dalle disponibilità personali e che la rendita degli investimenti confluisca in azienda: alla quale quindi afferiscono nuove risorse senza toglierne alcuna. Il tutto grazie alla mia attività di Sport Trading.

Fare Trading per creare e sviluppare Impresa è decisamente uno dei miei obiettivi.

Il ruolo dell’imprenditore

Approcciare il mondo dello Sport Trading al pari di un’attività imprenditoriale mi porta altri vantaggi come ad esempio sviluppare il giusto distacco.

Questo aspetto è sicuramente frutto di una concezione abbastanza atipica del ruolo imprenditoriale, soprattutto nel superamento dell’immagine degli imprenditori perennemente immersi nella propria azienda, accentratori e totalmente identificati con l’azienda stessa, e del vecchio concetto ormai obsoleto del “titolare” padre e padrone.

Ho sempre avviato e gestito le mie attività con una concezione diversa, perché sono innamorato follemente della mia libertà personale e non avrei mai potuto chiudermi dentro una sola realtà.

L’imprenditore è colui che investe in un progetto, in una missione, è colui che detta le linee guida e nelle piccole aziende, non avendo a disposizione ancora l’intera prima linea manageriale, può partecipare alla definizione della linea strategica. 

L’imprenditore non è la sua azienda

Ma l’azienda è l’azienda e l’imprenditore è l’imprenditore, sono due figure distinte e differenti. L’imprenditore ha la funzione di dare supporto economico e indicare la via con l’obiettivo di far crescere la propria azienda.

L’azienda è dotata di una autonomia patrimoniale e gestionale indipendente dalla figura di chi l’ha fondata e sopravvive anche alla sua assenza, tant’è vero che le responsabilità possono essere delegate a figure manageriali e le quote societarie possono essere cedute potenzialmente senza impatto sull’attività quotidiana dell’azienda stessa.

Questa separazione di ruoli mi ha aiutato molto anche nel momento in cui, ad esempio, rappresento un ruolo manageriale ma non sono l’imprenditore, o magari non sono il solo.

Questo distacco mi ha aiutato anche nella mia attività di Sport Trader in cui è fondamentale non far coincidere la propria persona con un’attività professionale, che per definizione può andare bene o male, con conseguente impatto sul patrimonio iniziale, ma non sulla persona stessa.

Avere il giusto punto di vista mi aiuta a sviluppare e mantenere il giusto equilibrio, sempre fondamentale in questa tipologia di attività.

L’importanza del bilancio annuale

Un’altra similitudine importante tra Fare Impresa e Sport Trading è la rappresentazione dei risultati attraverso il bilancio annuale.

Il bilancio dell’anno è molto importante, perché in nessuna azienda si misura il benessere della stessa attraverso il fatturato giornaliero.

Allo stesso modo l’attività di Sport Trading è indipendente dal singolo movimento del giorno, e come qualunque attività aziendale misurerà il proprio rendimento secondo periodi decisamente più lunghi (mesi, trimestri, anno).

Ecco allora che il valore del bilancio annuale assume per me una centralità assoluta non solo per il rendimento in se stesso, ma anche per le scelte stesse.

La visione di lungo periodo

L’approccio imprenditoriale allo Sport Trading mi aiuta in questo caso a mantenere la visione di lungo periodo. Con meno ragionamento e una minore osservazione dei dati c’è il rischio, al contrario, di rimanere ancorati a una visione di breve periodo.

Il tutto vale sia per l’Imprenditoria sia per lo Sport Trading, che in realtà sono mondi ricchi di affinità e similitudini.

Per quanto mi riguarda, le differenze tra le due sono scomparse nel 2021, l’anno che ha decretato il passaggio da una gestione individuale a una gestione aziendale. 

La mia attività di Sport Trader infatti non è più stata eseguita per finalità personali ma all’interno di un progetto aziendale di sviluppo e decisamente più esteso.

Svoltare mentalmente in questo modo mi ha permesso di mantenere il giusto distacco e di gestire contemporaneamente volumi e numeri più alti.

E non solo, è anche aumentato il livello di performance grazie al senso di responsabilità determinato dalla motivazione, ovvero un progetto di sviluppo che, grazie ad una base imprenditoriale concreta, è stato poi sviluppato anche su altre aree.

Essere gestore non più solo del mio patrimonio, ma di un patrimonio aziendale è stato per me fonte di motivazione e performance.

Alzare progressivamente il livello motivazionale è infatti un altro punto fondamentale nella configurazione del giusto approccio di uno Sport Trader professionista al mondo dello Sport Trading.