Come preparo una nuova stagione da Sport Trader

Come preparo una nuova stagione da Sport Trader

Il ritmo delle mie stagioni da Sport Trader è da sempre cadenzato dalla programmazione dei principali campionati di calcio europei. Sono queste competizioni, infatti, a rappresentare il territorio principale dei miei investimenti.

La “stagione” è quindi per me, da sempre, la principale unità di misura del mio rendimento. Ad esso aggiungo poi la misurazione del bilancio su anno solare, più per abitudine imprenditoriale che per reale utilità nell’ambito dello Sport Trading.

I miei tempi sono i seguenti: la stagione inizia ad agosto e termina a fine maggio, con circa 2 mesi di pausa estiva. Utilizzo i due mesi di giugno e luglio per staccare la spina e prepararmi alla nuova stagione.

Sembra strano il parallelismo ma esattamente come un atleta si prepara all’inizio di un nuovo campionato, anche per un professionista nell’ambito del Trading è necessario un lavoro preparatorio per arrivare pronti al via.

Una performance ottimale infatti non capita per caso ma è il risultato di un processo curato nei minimi dettagli, così come accade non solo nello sport agonistico ma in generale in tutti i lavori che richiedono una prestazione di livello.

Il mio processo di preparazione prevede 6 diverse fasi, organizzate su 8 settimane.

Riposo (week 1-4)

Il primo passo per prepararsi ad una nuova stagione è prima di tutto il riposo, successivo alla fine della stagione precedente.

Prestabilire i tempi di riposo è per me sempre molto importante, per cui solitamente concludo la stagione precedente in leggero anticipo.

Ho scelto di evitare, ad esempio, le competizioni estive tra nazionali (Europei, Mondiali) per assicurarmi di avere almeno 2 mesi di pausa tra una stagione e l’altra. Un mese è dedicato al riposo assoluto, mentre l’altro è dedicato interamente alla preparazione della nuova stagione.

Staccare la spina equivale a modificare le routine tipiche della stagione professionale per dedicarmi a tutte le attività che non trovano ampio spazio durante la stagione. Dal classico viaggio di piacere alla lettura di libri a tema non professionale, vedo di staccare la spina da tutto quello che è legato al mondo del lavoro.

Analisi (week 5)

Dopo un intero mese di riposo assoluto ho subito voglia di riattaccare la spina. E’ un desiderio quasi fisiologico, perché lo Sport Trading mi mantiene vivo, offrendomi la possibilità di misurarmi quotidianamente con nuove sfide.

Il modo migliore per riprendere contatto con il mondo dello Sport Trading è fare una lucida analisi della stagione precedente, attraverso la valutazione quantitativa e qualitativa delle decisioni prese. In questa fase è assolutamente prezioso il mio database storico in cui registro ogni singolo movimento. 

Inizialmente era un semplice foglio excel, organizzato adeguatamente per ordinare numeri e statistiche sui miei movimenti. Di recente, però, il mio consulente informatico ha predisposto un semplice programma in cloud che favorisce una gestione più agevole del database.

Ad ogni modo, è fondamentale valutare a freddo e con spirito autocritico la stagione precedente evidenziando gli errori ricorrenti (da limitare nella stagione successiva), e i pattern vincenti (da amplificare e massimizzare).

Programmazione (week 5)

Sempre nella quinta settimana, dopo l’analisi si passa alla programmazione della stagione successiva.

Una stagione dura 10 mesi, un periodo molto lungo, ed è per me essenziale avere una visione completa di quali saranno i momenti più densi e importanti e quelli più blandi. In base a questo posso organizzare i miei spostamenti (durante la stagione solitamente vivo in diverse città), le mie attività collaterali, i momenti di svago, e anche gestire i livelli di concentrazione.

Avere ben chiari i picchi di intensità e i momenti di riposo è fondamentale.

https://lh4.googleusercontent.com/Lr9CDWiQIQuKfPKRlhdO3mbiljuvjUmcypwDkH-3X67dVbi13svYiOlAHIk_2ZwQtHDPaZx-uOXLiv_c_QuHsLSgODG90y6Gq2iQUGKHGsvXKYtt-XoqDhvcNFp4sLtyCgdOnDpiCmXG5uboCQYima4

In base a questa programmazione mi è possibile, esattamente come un’atleta, pianificare la mia preparazione per arrivare nei momenti di picco al massimo delle mie energie psicofisiche. Inoltre, cosa non meno importante, posso programmare i tempi di recupero nei momenti meno intensi. 

Budget (week 5)

Dopo riposo assoluto, analisi e programmazione, è il momento della valutazione inerente al budget economico-finanziario.

Nel mio lavoro di Sport Trader è fondamentale programmare a tavolino il bankroll, ossia il capitale di rischio dedicato a questa attività (per definizione il capitale iniziale è sempre totalmente a rischio) e decidere come impiegarlo anche in funzione della precedente attività di programmazione.

In questa fase, in base alla mia strategia consolidata e integrata dai nuovi spunti raccolti nella stagione precedente, prendo alcune decisioni importanti. L’entità del mio movimento base (stake), il numero medio di movimenti che mi aspetto in ogni periodo, la percentuale di successo medio attesa rispetto al numero di movimenti (win rate), il profitto medio per ogni movimento vincente. E di conseguenza il profitto complessivo previsto per ciascun mese e quindi per l’intera stagione.

Per alcuni versi è un’attività molto simile a quella che nelle aziende è dedicata alla definizione del budget commerciale: previsione del fatturato previsto per l’anno successivo e le strategie da mettere in atto.

Un budget viene ovviamente costruito sulla base di valori medi indicativi sul lungo periodo, ma che non prevedono, giustamente, l’oscillazione infra periodo.

Può essere affinato strada facendo ma in questa fase è molto importante definire la strategia a grandi linee:

  • capitale iniziale
  • tipologia di eventi seguiti
  • numero medio di movimenti mensili
  • win rate previsto
  • profitto medio

Inizia a delinearsi così un obiettivo di performance concreto, che diventa la finalità ultima di tutto il lavoro preparatorio. 

Ecco un esempio di budget (semplificato e con numeri non attinenti al mio caso specifico):

Mindset (week 5-6-7-8)

A un mese di distanza dall’inizio della nuova stagione è anche il momento di ritrovare progressivamente la giusta configurazione a livello di Mindset.

Sono fermamente convinto che per raggiungere una performance di livello elevato sia importante curare tutti i dettagli per arrivare a uno stato di benessere emotivo, fisico e mentale.

Con beneficio per il processo decisionale in ogni sua fase.

In questa fase è per me importante impostare una routine quotidiana che abitui corpo e mente a raggiungere il corretto equilibrio.

Attenzione però. Se è vero che nel corso di una stagione fondamentale avere sempre una routine, lo è altrettanto cambiarla spesso, perché avere una routine non significa che sia sempre la stessa.

Ad esempio durante una stagione ho la fortuna di poter vivere in posti differenti, e quindi scelgo spesso città che riescono a stimolarmi particolarmente come Londra, Barcellona o New York.

È evidente che in queste 3 città completamente diverse le routine cambiano notevolmente: a New York ad esempio il fuso orario stravolge positivamente l’impostazione delle mie giornate. Gli eventi serali si spostano al pomeriggio e quelli di solito collocati in orario pomeridiano in Europa vengono anticipati alla mattina.

L’importante è comunque trovare e impostare una routine che faciliti determinate abitudini.

In questo periodo di preparazione solitamente rimango a casa (Portorose in Slovenia) e inizio ad impostare una sveglia mattutina adeguata (solitamente alle 7.00, non amo svegliarmi tardi). Dedico la prima mezz’ora della giornata alla meditazione e in seguito tempo adeguato per colazione e una passeggiata di prima mattina.

Questa impostazione mi aiuta a trovare il mio ritmo ideale prima di mettermi al pc.

All’interno del mio concetto di routine rientrano anche letture specifiche, finalizzare ad “aprire” la mia mente.

E, ultima non certo per importanza, l’impostazione di un regime alimentare equilibrato, a base proteica e ricco di frutta e verdura.

L’obiettivo è sempre lo stesso: arrivare all’inizio stagione con corpo e mente sani e pronto all’inizio dell’attività.

Riscaldamento  (week 6-7-8)

A circa 20 giorni dall’inizio della stagione arriva finalmente il momento di rimettersi in moto, di riprendere confidenza con i processi decisionali e con le sensazioni quotidiane di uno Sport Trader.

In questo periodo solitamente i campionati europei non sono ancora cominciati e le opportunità quotidiane riguardano solitamente campionati minori (Svezia, Norvegia, Brasile), amichevoli precampionato oppure competizioni per nazionali.

Il riscaldamento in genere prevede un capitale dedicato ridotto di un decimo rispetto all’ordinario. Con conseguente riduzione degli investimenti e delle esposizioni.

L’obiettivo in questa fase non è il profitto bensì riprendere confidenza con i processi di analisi, la loro collocazione temporale nella routine lavorativa e la sperimentazione di successi, errori e varianza.

A volte utilizzo anche un altro sport come riscaldamento, il Tennis. Mia storica passione, in ambito Trading è molto istruttivo e allenante per la fase di riscaldamento

Il riscaldamento ha la finalità di non arrivare “a freddo” allo start dell’attività, consapevole che nei primi 10/15 giorni della nuova stagione questa sorta di rodaggio diventerà ancora più intenso e impegnativo attraverso l’attività reale e quotidiana.

La relazione tra Sport Trading e fiducia in sé stessi

La relazione tra Sport Trading e fiducia in sé stessi

Avresti mai immaginato che esiste una forte relazione tra l’attività di un Trader e la fiducia in sé stessi?

Per diversi anni, come Sport Trader, ho completamente ignorato questo aspetto fino a quando ho scoperto quanto, avere una forte considerazione di sé, possa incidere sulle mie performance.

Innanzitutto: cos’è la fiducia in sé stessi? 

La fiducia in sé stessi è per me la fiducia nelle mie capacità di apprendere, imparare dai miei errori, correggerli e raggiungere l’obiettivo che mi sono preposto.

Come ho scritto nell’articolo “Tutto comincia dalle proprie convinzioni” ho notato come spesso le mie performance erano in qualche modo condizionate da convinzioni autolimitanti fino al momento in cui ho scoperto come, queste convinzioni, possano essere rimosse e sovrascritte da convinzioni potenzianti.

Ecco perché una delle prime convinzioni che ho sovrascritto e inciso a chiare lettere nel “mio processore” è: io raggiungo sempre i miei obiettivi.

E come ho fatto a credere fermamente in tale affermazione potenziante?

Semplicemente ho analizzato con lucidità, ampiezza di visione ed oggettività la mia storia e i risultati raggiunti. E per me i dati sono tutto, una verità incontrovertibile.

  • Volevo vivere al mare. Risultato Raggiunto.
  • Volevo avere libero l’80% del mio tempo. Risultato Raggiunto.
  • Volevo che le mie aziende fossero indipendenti. Risultato Raggiunto.
  • Volevo tornare al peso forma dei miei 20 anni. Risultato Raggiunto.

E così via.

Questa visione lucida e razionale in relazione alle mie abilità è stata determinante nel creare quella forte convinzione potenziante (“io raggiungo sempre i miei obiettivi”). Questo mi permette, indipendentemente dai risultati temporanei, e soprattutto in periodi meno positivi, di mantenere alta la fiducia in me stesso e nella capacità di uscire da quella determinata situazione.

Attenzione: questo non significa considerarsi perfetti. Tutt’altro. Al contrario considero il perfezionismo un nemico da combattere.

Abbracciare l’errore: un passaggio importante

 Con il passare del tempo, ho imparato ad abbracciare gli errori, a considerarli come preziose lezioni. La fiducia in me stesso dall’altra parte, mi dà la certezza di sfruttare appieno l’esperienza acquisita proprio da quegli errori.

Mantenere alta la fiducia in me stesso è quindi un fattore molto importante per la   produttività, e lo faccio attraverso tre semplici punti molto importanti:

  • Analizzo sempre i miei risultati nel contesto più ampio possibile, evidenziando e celebrando i successi (spesso ci dimentichiamo di celebrare il successo) e dando il giusto significato agli insuccessi;
  • Analizzo, curo e difendo i miei “belief” e faccio in modo che siano sempre positivi e potenzianti;
  • Non mi preoccupo del giudizio altrui, la fiducia in me stesso dipende esclusivamente dalla considerazione che io do a me stesso, fuggendo il più possibile dalla tendenza ad una qualunque validazione esterna.

    Purtroppo all’interno di un contesto culturale dove ci viene insegnato a mantenere un profilo basso e in cui viene incentivato il senso di colpa, è sempre più difficile mantenere alta la considerazione di sé stessi. 

    Credo tuttavia che per raggiungere risultati di alto livello sia un fattore imprescindibile su cui lavorare.

    Sport Trading e Chat GPT: come analizzare i propri dati

    Sport Trading e Chat GPT: come analizzare i propri dati

    Il primo giorno di ogni anno rappresenta per me non solo un momento di riflessione personale, ma anche l’occasione per un’analisi dettagliata dell’anno appena concluso nel mondo dello Sport Trading. 

    Quest’anno, per la prima volta, ho avuto un compagno di analisi diverso: Chat GPT. Utilizzando questa avanzata intelligenza artificiale, ho caricato il mio file Excel con tutti i movimenti annuali, richiedendo report specifici che mi hanno fornito intuizioni cruciali sulle mie performance.

    I vantaggi di un collaboratore di AI

    La collaborazione con Chat GPT ha significato un notevole risparmio di tempo e un aumento della profondità delle mie analisi. La mia capacità di elaborazione dati non è più stata un limite: mi sono concentrato sulle domande giuste e questo formidabile assistente mi ha fornito risposte rapide e precise. Questa sinergia ha prodotto un report dettagliato, il cui contenuto (di cui includo alcuni screenshot significativi) ha rivelato aspetti fondamentali della mia attività di trading nell’anno passato.

    Grazie a questa analisi, ho potuto:

    • Identificare una tipologia di movimento, il modello C, meno frequente ma fortemente impattante in negativo sulle mie performance. Questa scoperta mi ha portato a escludere tale tipologia dalla mia strategia per il 2024;
    • Riconoscere i campionati più e meno performanti. Una sorpresa è stata, ad esempio, scoprire che la Premier League, il mio campionato preferito dove mi ritenevo molto competente, è risultata tra le meno proficue;
    • Correggere la distribuzione dei miei movimenti futuri basandomi su queste nuove informazioni.

    Questa nuova partnership con Chat GPT mi ha permesso di impostare obiettivi per ottimizzare le performance di un anno già positivo come il 2023, riducendo gli errori e valorizzando i punti di forza. 

    Lo scenario futuro con Chat GPT

    In questo modo, si apre un nuovo capitolo nel mio percorso di trader, dove l’integrazione tra intuizione umana e capacità analitiche avanzate dell’AI definisce un nuovo orizzonte di possibilità e successo.

    Chat GPT: una soluzione a portata di mano per tutti

    Avere una base dati ben strutturata, anche se semplice come un foglio Excel, è vitale per un’analisi efficace. Ti permette di tenere traccia delle tue operazioni nel tempo, osservare le tendenze, identificare i punti di forza e di debolezza, e fare scelte più informate. Una base dati ordinata e aggiornata è uno strumento essenziale per qualsiasi trader professionista, specialmente quando integrata con strumenti di analisi avanzati come Chat GPT.

    Gli STEP usati per un’analisi efficace

    Formulazione delle Domande:

    • Definisci quali aspetti delle tue performance vuoi analizzare. Potresti voler sapere, ad esempio, quali sono state le tue migliori e peggiori operazioni, come si sono comportati diversi mercati, o come le variazioni di quote hanno influenzato i tuoi risultati. Essere specifici nelle domande aiuta a ottenere risposte più precise e utili.

    Caricamento e Richiesta di Analisi:

    • Una volta preparato il tuo file Excel, puoi caricarlo durante una sessione con Chat GPT. Successivamente, chiedi a Chat GPT di eseguire analisi specifiche sui tuoi dati. Ad esempio, puoi chiedere di calcolare il ROI (Return on Investment), l’efficacia di determinate strategie, o di identificare tendenze e modelli nei tuoi dati di trading.

    Interpretazione e Applicazione dei Risultati:

    • Dopo aver ricevuto i risultati dell’analisi da Chat GPT, è importante interpretarli nel contesto delle tue strategie di trading sportivo. Usa questi insight per rifinire la tua strategia, identificare aree di miglioramento e prendere decisioni più informate per il futuro. Ricorda che gli strumenti di analisi sono solo una parte del processo decisionale; la tua esperienza e intuizione rimangono fondamentali.
    Mindset e Sport Trading: quale relazione?

    Mindset e Sport Trading: quale relazione?

    Avrei potuto abbracciare molte attività diverse dallo Sport Trading. Sulla base dei miei interessi e delle mie competenze.

    Avrei potuto essere un buon Manager all’interno di un’azienda di medie dimensioni. Avrei potuto essere (forse) un imprenditore migliore se avessi barattato la mia carriera imprenditoriale con la mia libertà. Avrei potuto essere (forse) un imprenditore diverso se avessi vissuto a New York durante la mia adolescenza.

    In altri tempi forse avrei anche potuto fare l’alchimista, perché no? Mi ha sempre affascinato l’idea di combinare diversi ingredienti per creare una formula unica.

    Invece ho scelto lo Sport Trading.

    Perché proprio una disciplina poco riconosciuta, percepita alla stregua di comune gambler (gioco d’azzardo), assolutamente rischiosa e snervante? Perché proprio lo sport trading?

    La passione per il Calcio come motore per il mio lavoro

    Inizialmente pensavo fosse la passione per lo Sport e per il Calcio. Senz’altro in parte è stato così, ma è interessante capire se sia stato ‘solo’ così.

    Ho già sottolineato che considero fondamentale valorizzare i propri interessi e cercare di coltivarli in ogni modo possibile.

    La mia passione per il Calcio è testimoniata dalla quantità sempre crescente di palloni, di tutte le forme e colori, che circolano per casa mia. Tra un palleggio e un altro, questi importanti cimeli minano costantemente l’integrità di vetri, soprammobili e del mio rapporto matrimoniale.

    Nel momento in cui scrivo, però, sono trascorsi più di 20 anni da quando ho mosso i primi passi nel mondo del Trading. E già 9 anni dall’inizio del mio percorso professionale, segnato dal trasferimento in Slovenia del 2014.

    Mi domando come sia possibile che un interesse rimanga così forte e costante a distanza di tanto tempo. Si, amo il calcio, ma così tanto da scegliere addirittura un percorso professionale per tenerlo vicino?

    Credo ci sia più di una semplice, seppur importante passione.

    La crescita personale come motore per il lavoro

    Mesi fa ho letto un libro molto interessante, Il Buddha e Lo Sfrontato di Vishen Lakhiani. Un testo che ho trovato denso di spunti e significati. Non solo in ambito imprenditoriale, ma anche e soprattutto per lo sviluppo individuale.

    Tra i tanti concetti interessanti, uno mi ha colpito particolarmente: “il lavoro è il laboratorio principale per la crescita personale”.

    Ecco, credo che il mio intero percorso professionale, e in particolare l’attività legata allo Sport Trading, sia stato e sia tuttora esattamente questo. Un laboratorio in cui quotidianamente potermi mettere alla prova e in cui trovare ogni giorno nuove opportunità per sperimentare e migliorare.

    Come Trader, ogni giorno mi confronto con sfide, obiettivi e traguardi che mantengono alto il mio interesse e stimolano il mio impegno. Sia di breve sia di lungo termine.

    D’altronde cos’è il successo se non fare quello che ti piace e che ti permette di crescere continuamente? 

    Mindset e Sport Trading sono legati a doppio filo

    Ritengo che lo Sport Trading sia un’attività in cui il successo è legato più allo sviluppo di un Mindset che ad una strategia. Direi in un rapporto di 80% per il Mindset e la crescita personale, e di 20% per la strategia.

    Proprio per questo motivo sottolineo sempre la centralità della dimensione psicologica per lo sviluppo della professionalità del Trader.

    Einstein sosteneva: “Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c’è altra via. Questa non è Filosofia, è Fisica.”

    Sia chiaro, non credo assolutamente che basti solo questo: per essere un ottimo Sport Trader sono tanti gli ambiti legati al Mindset e alla Psicologia sui quali è necessario lavorare.

    Ma sottolineo che lavorare in questo settore mi ha permesso di studiare, sperimentare e concretizzare tanti insegnamenti affini alla teorizzazione di Einstein.

    Inoltre, senz’altro lo sviluppo di un buon Mindset non basterà a chi vuole oggi cominciare da zero, nel senso che sarà una base di partenza e non di arrivo. Non da solo, almeno.

    Al contrario, sarà senz’altro determinante per chi è già professionista e vuole incrementare il suo livello di performance.

    Per me lo Sport Trading è stato infatti un’opportunità di lavoro, ma anche una chiave di accesso per conoscere un mondo fantastico legato alla crescita delle proprie facoltà psicologiche e personali.

    Altri settori, fortemente legati all’azione e all’operatività non mi avrebbero permesso di sperimentare.

    Riconoscere e gestire la varianza nello Sport Trading

    Riconoscere e gestire la varianza nello Sport Trading

    Teoria e pratica sono ugualmente importanti. L’ho compreso fin dagli esordi del mio percorso lavorativo e lo tengo sempre a mente.

    La vera sfida è trovare il giusto compromesso. E per me non è stato automatico farlo.

    A 16 anni, durante le scuole superiori, mi sono appassionato al pensiero filosofico, in particolare agli affascinanti percorsi di pensiero di Eraclito e Kant. Tuttavia subito dopo, finite le superiori, mi sentivo già saturo di teoria e pronto a passare all’azione. Inizia subito a lavorare, di fatto abbandonando un percorso universitario intrapreso con poca convinzione.

    La verità è che la teoria è nulla senza sperimentazione, ma al tempo stesso la sperimentazione è molto più efficace in presenza di una solida base teorica.

    Tutto questo si è reso immediatamente chiaro quando ho incontrato il concetto dii varianza nel 2018, che ha determinato un’importante accelerazione al consolidamento della mia professione di Trader Sportivo. 

    E tanto è cambiato, soprattutto per la gestione delle variazioni e dell’instabilità periodica.

    Cosa si intende per varianza

    Wikipedia definisce la varianza di una variabile statistica come una funzione che fornisce una misura della variabilità dei valori assunti dalla variabile stessa. Nello specifico, la misura di quanto essi si discostano “quadraticamente” dalla media aritmetica o dal valore atteso.

    Il termine di varianza è stato introdotto nel 1918 da Ronald Fisher e ha sostituito nel tempo la denominazione di “deviazione standard quadratica” utilizzata da Karl Pearson.

    In pratica la varianza è una funzione che definisce le fluttuazioni periodiche dai valori medi ed è un concetto fondamentale nello Sport Trading.

    Si, perché determina matematicamente l’esistenza di una variabilità rispetto ai valori attesi (in positivo e negativo), anche in assenza di errori tecnici.

    Va da sé che quando nel Calcio si dice che episodi fortunati e sfortunati alla fine dell’anno si compensano, si fa riferimento indirettamente al concetto di varianza.

    Prima di conoscere questo concetto mi capitava spesso di patire in modo eccessivo, a livello psicologico, un episodio sfortunato.

    Non lo accettavo e non lo comprendevo (ho ancora peggio lo etichettatavo come un mio errore) e con questa rigidità emotiva finivo per condizionare anche la qualità delle decisioni immediatamente successive.

    Di conseguenza, e inevitabilmente, il mio rendimento globale peggiorava ed io mi ritrovavo in un circolo vizioso di causa/effetto.

    Invece la consapevolezza, avallata da una funzione matematica, che nel lungo periodo sfortuna e fortuna si compensano, ha cambiato molto la mia prospettiva.

    Nello specifico, ha spostato la mia valutazione, e quindi il mio pensiero, sul mio operato anziché sul mio risultato quotidiano.

    Valutare scelte e decisioni

    Dal giorno in cui ho scoperto il concetto di varianza, ho introdotto nel mio database una valutazione numerica (da 1 a 10) sulla qualità della mia decisione non considerando il risultato. Una valutazione che di solito eseguo il giorno successivo all’evento: a freddo, in modo da essere il meno condizionato possibile.

    Questa valutazione mi aiuta ad analizzare periodicamente la qualità dei miei processi decisionali. A capire quanto sono vicino al modello strategico che mi sono proposto. A riconoscere in modo autocritico le occasioni in cui il risultato è stato positivo nonostante una scelta di fatto sbagliata e viceversa.

    Quando siamo coinvolti nel processo si è soliti a dare peso eccessivo alla varianza negativa (quindi agli episodi sfortunati) rispetto alla varianza positiva, a volte prendendosi meriti che non abbiamo di fronte a un risultato positivo.

    L’esperienza ci aiuta a riconoscere quanto sia utile essere onesti con noi stessi: i dati oggettivi aiutano a migliorarci e a crescere nel bene e nel male.

    È così che l’abilità di riconoscere la varianza diventa una delle abilità più importanti per la crescita delle proprie performance.

    Come già detto, considero l’approccio mentale l’aspetto principale di questa attività.

    Appare quindi evidente che qualsiasi aspetto volto a stabilizzare e rinforzare l’equilibrio psicologico diventa più che prezioso.

    E qui si inserisce la varianza. È davvero importante saperla riconoscere. Riconoscere e gestire.